APPELLO A TUTTI I CITTADINI
CONTRO
BRACCONIERI E TORTURATORI DI CINGHIALI
E' un dato di fatto che la madre dei cretini sia sempre incinta, ma la situazione si è aggravata parecchio e ormai è possibile affermare che anche la madre dei farabutti sia sempre indaffarata in quel senso.
infatti pur sapendo che i disonesti sono sparsi ovunque nei vari strati sociali, ed avendone viste e sentite di tutti i colori in più di trent'anni di frequentazione delle aule di giustizia, non dovrei stupirmi più di tanto nel sentirmi raccontare storie di bracconaggio e di crudeltà nei confronti degli animali.
Se qualche animalista, o anche soltanto anticaccia generico è arrivato a leggere sin qui, è sinceramente pregato di continuare, perchè sono convinto che siano possibili il dialogo e la collaborazione tra di noi.
Dicevo che, data la mia professione, non dovrei più stupirmi di niente: ho trattato processi di gente che gettava sassi dai cavalcavia uccidendo chi passava di sotto e processi a madri-faìne che hanno gettato il neonato dalla finestra e poi hanno accusato falsamente un familiare di averle messe in stato di gravidanza, quando invece era stato il fidanzato; eppure questa volta, quando ho saputo che esistono delle belve che infilano dei pezzi di carne su ami da pesca allo squalo, legati ad un albero con filo d'acciaio, per catturare i cinghiali, per la prima volta in vita mia mi è venuta voglia di menare le mani.
Lo so, c'è dell'incoerenza e dell'irrazionalità in quello che sto dicendo, visto che andando a caccia mi capita di uccidere degli animali, ma sono nella media, esattamente come l'anticaccia generico che accusa noi cacciatori di essere assassini, e non pensa che lui è peggiore, perché invece di uccidere il vitello per ottenere le bistecchine per i suoi bambini, lo fa uccidere dal macellaio. Siamo tutti un po' incoerenti, anche se non ce ne accorgiamo o se non lo vogliamo ammettere: pensate che un mio collega, considerato un po' il "guru" locale degli ambientalisti, qualche anno fa girava tranquillamente in Saab 9000 turbo e poi faceva la predica agli altri sul tema dell'inquinamento globale!
Tornando all’argomento del giorno, ossia la ferocia di cui sono capaci gli uomini, vi prego di sforzarvi di pensare alle atroci sofferenze cui è sottoposto un cinghiale che abbia ingoiato un pezzo di carne nel quale è nascosto un uncino d'acciaio acuminato, lungo una decina di centimetri: mi si dice che per il dolore atroce e per la frenesia di liberarsi da quel tormento sia in grado di tirare il cavo d'acciaio al punto di strapparsi lo stomaco da solo!
In questo momento sono combattuto tra il desiderio di incontrare uno di questi esseri immondi per spiegargli alcune cose a modo mio, e quello di mantenere la calma, cercare di individuare l'essere immondo e consegnarlo alla giustizia.
Se riesco a contare fino a dieci, come consigliano gli psicologi, scelgo la seconda ipotesi.
E allora è questa la proposta che faccio ai cacciatori ed agli animalisti ( dai quali accetto ogni critica perché sono persone coerenti), e persino agli anticaccia generici: facciamo il possibile per individuare le belve e consegnarle alla giustizia. Noi dell'Enalcaccia abbiamo sempre avuto un buon numero di agenti di vigilanza volontaria e ne siamo orgogliosi, anche perché molte volte abbiamo avuto encomi, riconoscimenti e ringraziamenti dalle autorità per il servizio svolto contro il bracconaggio, e da oggi in poi lo intensificheremo, sperando nella collaborazione degli altri cacciatori e di tutti i cittadini.
Intanto, gli immondi esseri che torturano i cinghiali con gli ami da pesca allo squalo comincino a nascondersi, perché anche se non li conosciamo, sappiamo benissimo che mestiere fanno le loro mamme.
Chi sa, parli!
Bruno Gazzola
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